STORIE DI RESISTENZA - la Resistenza in punta di penna

RECITAL DI PAROLE MUSICA E IMMAGINI

con Sacha Oliviero e Daniele Arzuffi/Matteo Passante (alla chitarra)

Regia Sacha Oliviero

Durata 60 minuti

Adatto anche alle scuole secondarie superiori

ESIGENZE TECNICHE

misure palco min. 5 x 3 (L x P)

attacco elettrico min standard 220V

dotazione luci minima 4 PC con bandiere

audio  Mixer + 2 casse amplificate + cassa spia

Videoproiettore

montaggio 2 h  smontaggio 1 h

Il recital può essere proposto in qualsiasi ambiente, anche sprovvisto di dotazione tecnica che nel caso può essere fornita dalla Compagnia 

INFO

347.12.77.898 - 380.651.98.87 

sachaoliviero@birabiro.it


  IL PERCORSO LETTERARIO

 

Lo sa che penso? Che questo è proprio un secolo del cazzo: si è divorato lentamente tutti gli ideali, li ha fatti consumare nelle tragedie dei primi 50 anni, bruciati come dentro ad una fornace, e dopo, con questa pace finta, ha fatto in modo che a nessuno più venisse in mente di cercarne altri. Il risultato, eccolo, ce l'ha davanti agli occhi: niente in cui credere, niente in cui sperare...Sembra che manchi sempre il tempo, che si abbia solo quello per occuparsi di se stessi e basta. Dice: nessuna idea al mondo merita che per lei si muoia o si uccida. Sembra giustissimo, molto ragionevole. E invece, forse, in questa frase c'è dentro del disprezzo, l'indifferenza per le idee e per gli uomini: nulla vale la pena, è meglio non mettersi mai in gioco...

 Discorso di Laureano Mahojo, rivoluzionario socialista spagnolo

  

 “Storie di Resistenza” si pone due obiettivi principali: da un lato ripercorrere l’epopea della Resistenza Italiana attraverso la letteratura e la penna degli scrittori italiani, dall’altro non confinare quell’esperienza agli ultimi anni della seconda guerra mondiale ma conferirle un carattere universalistico re-interpretandola anche alla luce di quanto ha significato e significa oggi Resistenza. Il pensiero di Mahojo sembra dunque illuminante: l’uomo ha bisogno di mettersi in gioco, di difendere le sue idee, anche a costo di sacrificare la propria stessa vita. 

Il percorso di letture interpretate da Sacha Oliviero, dunque, parte dall’esperienza della Guerra Civile spagnola a cui parteciparono per difendere la libertà, purtroppo senza successo nell’immediato, intellettuali e giovani volontari provenienti da tutta Europa. Federico Garcia Lorca, il grande poeta spagnolo, sacrificò la sua vita alla causa della liberta. Il corpo centrale del recital, invece, è dedicato alla Resistenza Italiana con una ricerca non solo tra le lettere dei Condannati a morte bensì anche tra le parole di poeti e scrittori quali Calamandrei, Quasimodo, Fenoglio, Vittorini, Pasolini e Calvino. A chiudere alcune pagine della storia di Iqbal Masih raccontate da Francesco D’Adamo. Il giorno di Pasqua del 1995, Iqbal Masih, giovane ragazzo pakistano, a soli 13 anni viene assassinato dalla mafia dei tappeti. Con grande coraggio, Iqbal era riuscito a scappare dalla fabbrica “lager” in cui lavorava, denunciare i suoi sfruttatori e unirsi al “Fronte per la liberazione dal lavoro minorile”. Un partigiano moderno, insomma, il cui sacrificio speriamo un giorno possa essere ricordato come uno dei primi esempi, una pietra miliare nella lotta per l’affrancamento dalla condizione di schiavitù e sfruttamento in cui versano milioni di bambini in tutto il mondo. Guardare indietro ai nostri eroi partigiani, riconoscerne il contributo essenziale per la nostra libertà e commemorarlo è azione doverosa per un Paese civile. Ma altrettanto lo è comprenderne a fondo l’insegnamento e re-interpretarlo sessant’anni dopo in un mondo globalizzato, ahimé soltanto sul versante economico e non su quello dell’estensione dei diritti.

  

LA RICERCA MUSICALE E LE IMMAGINI

 Intervallato alle letture e in molti casi dialogante con esse, il percorso musicale spazia dall’esecuzione delle classiche canzoni delle esperienze partigiane (Dalle Belle città, Fischia il vento, Bella ciao, Il partigiano ha cento penne etc...), alla ripresa di canzoni sulla guerra e sull’esperienza partigiana scritte nel dopoguerra (Girotondo, Eurialo e Niso)In alcuni casi le canzoni sono eseguite dal vivo con la chitarra di Daniele Arzuffi e la voce dello stesso che dialoga con quella dell’attore. In altri casi si è preferito optare su versioni orchestrate che accompagnano un percorso di fotografie che dalla guerra civile spagnola, passa per la lotta di Resistenza italiana e si conclude con il volto di Iqbal Masih , piuttosto che due famosi quadri di Picasso e Guttuso sulla guerra civile spagnola e sulla resistenza.